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Pari opportunita'

8 marzo 2016
Giornata Internazionale della donna

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In occasione della Giornata Internazionale della Donna il Coordinamento Pari Opportunità e la UIL Torino e Piemonte hanno deciso di devolvere un contributo all'Associazione Italiana Endometriosi Onlus - AIE, che si occupa di informare, sostenere e promuovere azioni a supporto delle donne che ne sono affette.

8 marzo 2016
Giornata Internazionale della donna

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Coordinamento delle Pari Opportunità CST Novara - VCO

7/3/2016

Il Piemonte è la prima Regione che, adeguandosi alle direttive nazionali, introduce il “codice rosa”: ogni volta che in un pronto soccorso si presenterà una donna che è stata vittima di violenza verrà attivata un'apposita equipe multidisciplinare. formata da ginecologa, pediatra, ostetrica, psicologa, assistente sociale e infermiera, che prenderà in carico il suo caso.
Si tratta di uno dei cardini del disegno di legge contro la violenza di genere, fortemente voluto dall'assessora alle Pari opportunità, Monica Cerutti, ed approvato il 16 febbraio dal Consiglio regionale.
Tra le altre innovazioni di un testo che si pone l'obiettivo di mettere a sistema, valorizzare e potenziare quanto già esiste a livello di reti locali e di risorse territoriali figurano:
- esenzione dal pagamento del ticket sanitario per le donne vittime di violenza;
- predisposizione, su richiesta, di un percorso personalizzato di sostegno e orientamento per favorire l'uscita della donna dalla situazione di difficoltà, compreso il raggiungimento dell'autonomia economica;
- azioni specifiche nei confronti dei minori vittime di violenza assistita e interventi rivolti agli autori di violenza di genere;
- creazione di un tavolo di coordinamento permanente regionale dei Centri antiviolenza e del Centro esperto sanitario, un modo per dare un ulteriore sostegno a queste strutture e facilitare il confronto, lo scambio di informazioni e la condivisione di esperienze;
- attività di informazione e prevenzione che la Regione effettuerà promuovendo e sostenendo campagne ed iniziative finalizzate alla diffusione della cultura della legalità, del rispetto dei diritti della persona, della parità tra uomini e donne, con particolare attenzione all'ambito scolastico, educativo e del tempo libero;
- organizzazione di corsi di formazione rivolti al personale operante nei servizi antiviolenza, quali operatori sociali, sanitari, scolastici, tutor e forze dell'ordine;
- prosecuzione del Fondo di solidarietà per le donne vittime di violenza e maltrattamenti.
Per l'attuazione di queste misure è previsto uno stanziamento annuale di 500.000 euro, che si aggiunge al finanziamento proveniente dalla ripartizione del fondo statale (8 milioni di euro per il 2016).
E' anche la prima legge pensata e studiata nel pieno rispetto del linguaggio di genere previsto nella Carta d'intenti “Io parlo e non discrimino”, che la Regione Piemonte sottoscriverà l'8 marzo.
“Abbiamo costruito un disegno di legge molto ambizioso - ha commentato Cerutti - Cominceremo presto un giro dei centri antiviolenza e delle case rifugio, nell'ottica di sostenere e confrontarci con tutti gli operatori e le operatrici che quotidianamente si danno da fare per sostenere le vittime di violenza. Ci è stato anche chiesto di ampliare le attività a favore degli autori di violenza. cosa che in parte già stiamo facendo”.
L'assessora ha pure presentato l'attività svolta da centri antiviolenza e case rifugio nel corso del 2015. A Torino e provincia hanno operato 9 centri che hanno seguito 1381 donne, di cui 931 italiane e 450 straniere. La maggior parte dei casi sono stati seguiti da Telefono Rosa (688 donne, di cui 470 italiane) e Donne e Futuro (128 italiane e 113 straniere). La fascia di età media delle donne seguite è stata quella 30-39 anni, immediatamente seguita dalla fascia 40-49 anni. La maggioranza possiede un'istruzione di scuola secondaria di primo grado e il 95% ha figli. Nelle altre province hanno operato 8 centri antiviolenza che hanno seguito 269 donne, di cui 160 italiane. Anche in questo caso la fascia di età media delle vittime è compresa fra i 30 e i 39 anni, nel 78% dei casi si tratta di madri e la maggioranza ha un'istruzione di scuola secondaria di primo grado. Alessandria è la provincia quella con il maggior numero di casi affrontati, ben 141 (77 donne italiane e 49 straniere).